Nola per Quasimodo

Nola per Quasimodo

Nola per Quasimodo

Il 25 Gennaio scorso , grazie all’iniziativa del Prof. Carlangelo Mauro, tra i più apprezzati studiosi di Salvatore Quasimodo, nell’ambito del Ciclo di Incontri “La lettura e la solidarietà” a cura appunto di C. Mauro, organizzato da Diocesi di Nola ( ufficio scuola ) , Fidapa di Nola, Comune di Nola, Comune di San Paolo Belsito, si è tenuto presso il Museo Museo Storico Archeologico di Nola – Polo Museale della Campania, l’evento “OMAGGIO A SALVATORE QUASIMODO”, Incontro con il figlio ALESSANDRO QUASIMODO
per ricordare, attraverso letture, aneddoti e testimonianze, i momenti salienti di vita e poesia del Premio Nobel per la Letteratura (1959) .

L’evento è stato patrocinato anche dal Parco Letterario Quasimodo di Roccalumera . Era previsto l’intervento di Carlo Mastroeni, che per l’influenza di stagione ha dovuto rinuziarvi .

il folto pubblico

Oltre alla interpretazione di Alessandro, sublime come sempre, anche i giovani hanno potuto cimentarsi nella lettura dei brani del Poeta Premio Nobel. Infatti Nika Nappi e Giovanni Vetrano, studenti del “Liceo Medi” di Cicciano, hanno letto brani di Quasimodo, tra i quali “Laude 29 aprile 1945”, tratta dalla raccolta “Il falso e il vero verde”

Anche Federica Parisi, studentessa Liceo “Medi” di Cicciano, ha commentato la poesia Auschiwtz, tratta da Il falso e il vero verde

Federica Parisi con Carlangelo Mauro
Lorenzo Maria Bottari introduce la sua Mostra ” Quasimodo quasi sognato”

E’ stata anche presentata la mostra del Maestro Lorenzo Maria Bottari dal titolo ” Quasimodo quasi sognato” con le opere dedicate a Salvatore Quasimodo.

Hanno collaborato l’Archeoclub di Nola ed il Rotary Club di Nola

Interessante il commento all’evento del giornalista
Gianni Amodeo . Ne riportiamo alcuni stralci :

” Fulcro dell’”Omaggio”, il recital con cui il figlio – Alessandro, attore e regista teatrale- ha letto e interpretato con fine dizione i testi poetici del padre, insignito del Nobel per la Letteratura nel 1959; un impegno artistico che AlessandroQuasimodo viene svolgendo da tempo nelle sedi delle istituzioni culturali di tutto il mondo, recitando le composizioni ‘paterne e di altri poeti e poetesse, quale messaggero della poesia e della letteratura italiana. Un itinerario di analisi e di diffusione della vasta opera creativa di SalvatoreQuasimodo, magnifico traduttore sia di autori latini e segnatamente di Virgilio che dei lirici greci, tra le più vive espressioni della poesia contemporanea. ” Ancora : “Di particolare rilievo per la rivisitazione del mondo poetico di Salvatore Quasimodo, erano i testi espressivi di vita familiare, che Alessandro leggeva con fine dizione e commentava con trasporto amorevole; testi attraversati da profonde tracce di affetti e intense emozioni, tra cui “Lettera alla madre” e “Epitaffio per Bice Donetti” la prima moglie, “L’altoveliero”, dedicato alla seconda moglie e madre di Alessandro, la danzatrice MariaCumani, quando era incinta di lui ed aveva “il mare nell’anima”. ”

Brigitte e Varvara Alexandrovna.  La solidarietà è donna            

NOLA. Al Museo storico archeologico incontro ravvicinato con Salvatore Quasimodo nel recital del figlio Alessandro. Foto e Video

Il passaggio dall’intimità familiare all’approdo e al riconoscimento del valore della solidarietà, quale fonte di vita, era focalizzato da Alessandro Quasimodo nel richiamo all’opera “ Io sono con teStoria di Brigitte”, edito da Einaudi, in cui Melania Gaia Mazzucco racconta la storia dell’infermiera congolese, Brigitte appunto, perseguitata politica e privata di tutto, perché colpevole di aver curato gli oppositori del regime dominante a Kinshasa e rifugiata in Italia. Un richiamo che faceva da ancoraggio alla lettura di “Varvara Alexandrovna“, la composizione dedicata da SalvatoreQuasimodo all’infermiera russa, da cui fu assistito amorevolmente per sei mesi nell’ospedale di Mosca, dov’era stato ricoverato per un infarto, un’assistenza ammirevole, tanto che Varvara riaccompagnò il poeta alla frontiera per essere sicura di affidarlo “inmani altrettanto amorevoli“. Ed ecco i verso della gratitudine, all’insegna della solidarietà: “Scotta la tua mano notturnaVarvara / Alexandrovnasono le dite di mia madre / chestringono per lasciare lunga pace sotto la violenza. / Sei la Russia umana / del tempodi Tolstoj…”.

Quasimodo e la “Poesia civile”nelle voci di Nika NappiGiovanni Vetrano e Federica Parisi giovani liceali        

   Uno spazio particolare era riservato da Alessandro Quasimodo ai testi, in cui il padre sviluppa temi di Poesia civile, tra cui Auschwitz – di cui si pubblica di seguito l’interessante saggio di commento sviluppato da Federica Parisi, che frequenta il Liceo scientifico statale “Enrico Medi” di Cicciano – e “Il mio Paese è l’Italia

Di commovente espressività, l’originale interpretazione e “lettura” in forma teatrale che Nika Nappi e Giovanni Vetrano, giovani dello stesso Liceo,   proponevano della celebre “ Laude 29 aprile 1945” espressione della pietas che il poeta vive e rappresenta, a fronte dello scenario di morte di piazzale Loreto, a Milano, con i diciotto gerarchi fascisti e BenitoMussolini, impiccati a testa in giù; scenario e, al contempo, ludibrio che segnarono il tremendo epilogo dell’atroce e dura guerra civile che, all’interno dell’orrendo e devastante secondo conflitto mondiale, si era combattuta dal ’43 al ‘45 nelle regioni del Nord, tra i fascisti, alleati dei nazisti, e i partigiani della Resistenza per la Liberazione.

Nella Laude, “dialogano” il “Figlio” ucciso, impersonato da Giovanni Vetrano, atteggiato nella figura di Cristo con le “mani bucate” che rivendica la pietas al cospetto della Madre, incarnata da Nika Nappi, che, invece, grida vendetta e sputa sul cadavere di Mussolini. E’ il FiglioCristo che invita la folla ad allontanarsi dalla piazza. “Da secoli la pietà è l’urlodell’assassinato”.

   E’ la pietas – evidenziava Alessandro Quasimodo– ad indicare l’itinerario del padre verso la fede cristiana; un itinerario scandito dai testi di poesia religiosa, tra cui spiccano la “Confessione”, in prima versione, successivamente intitolata “Si china il giorno” e “Thanatos Athanatos”, a cui fa da suggello la struggente e forte invocazione …”Dio delsilenzioapri la solitudine“. E’ l’invocazione che parla da sola e va oltre la rigorosa razionalità delle certezze inconcusse, per attingere il sublime del sentire. E’ la trascendenza dello spirito.

Alessandro Quasimodo legge al Museo Storico Archeologico di Nola Una Poesia del Padre Salvatore Quasimodo ….Auschwitz …nel Giorno della memoria , Da ascoltare Tutta !

Pubblicato da Angelo Martino su Domenica 26 gennaio 2020

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